Il ministro dell'Interno sul crocifisso: «Rispetto la sentenza»
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Pisanu: «Offeso come cristiano e cittadino»[/size]
«La convivenza si basa sul rispetto: dando ragione a un provocatore si rischia di turbare il dialogo». Smith: lo querelo
[size=2]Il ministro dell'Interno Pisanu (Tam Tam)[/size]
ROMA - «Rispetto questa sentenza, ma mi sento offeso come cristiano e come cittadino». A dichiararlo è il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. «Il crocifisso, infatti - afferma il responsabile del Viminale - non è solo il simbolo della mia religione, ma anche l'espressione più alta di 2000 anni di civilt�*, che appartengono interamente anche al popolo italiano». «Questa sentenza ha aggiunto - dando ragione ad un noto provocatore, rischia di turbare la sincera disposizione al dialogo che esiste tra la stragrande maggioranza delle chiese, delle comunit�* e dei gruppi religiosi presenti in Italia». Così il ministro dell'Interno sulla sentenza che ha disposto che sia tolto il crocifisso dalle aule delle scuole di Ofena.
DIALOGO - «Da ministro responsabile dei culti osservo che la convivenza dialogante fra religioni e culture diverse si basa sul reciproco rispetto e comporta l'affermazione di ogni singola identit�* e non l'umiliazione di alcuna di esse alle pretese altrui». Ha affermato ancora il ministro dell'Interno in riferimento alla vicenda di Ofena circa la quale il responsabile del Viminale si dichiara certo, comunque «che alla fine prevarranno l'intelligenza, la moderazione e il buon senso comune». «Siamo impegnati a fare in modo che il dialogo interreligioso diventi un fattore decisivo di coesione sociale in tutti i paesi europei a forte immigrazione - conclude e annuncia - proprio di questo discuteremo giovedì prossimo a Roma con tutti i ministri dell'interno dell'Europa allargata e, a conclusione dei lavori, andremo ad ascoltare la parola del Santo Padre».
[size=2]Adel Smith (Ap)[/size]
LA REPLICA - «Querelerò Pisanu per avermi definito "provocatore", inoltre penso che una persona che sa ragionare capirebbe che chi ha intenzione solo di provocare non si rivolge a un Tribunale. Piuttosto sono provocatori coloro che disprezzano chi attraverso un’azione legale ottiene l’applicazione delle leggi dello Stato ottenendo una sentenza a suo favore». E’ questa la reazione di Adel Smith alla nota diffusa dal ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu, che definisce il presidente dell’Unione Musulmani d’Italia come «un noto provocatore».
CONTESTAZIONI - Smith contesta anche l’affermazione fatta sia dal ministro che da numerosi esponenti della Chiesa e del mondo politico, secondo cui il crocifisso rappresenta «l’espressione piu’ alta di 2000 anni di civilta’ che appartengono interamente anche al popolo italiano». «Non si può dire che questo simbolo appartenga a tutto il popolo italiano perché non tutto il popolo italiano si riconosce nel crocifisso. Ci sono in Italia più di 10 milioni fra atei e agnostici e anche loro conducono la battaglia per la rimozione di questo simbolo cristiano. Inoltre anche i valdesi hanno chiesto la rimozione del crocifisso dalle scuole e 3 anni fa c’è stata una sentenza a favore del professor Montagnana di Cuneo in cui la Cassazione si è pronunciata allo stesso modo».
[size=2]26 ottobre 2003 - Corriere.it anche sul tuo cellulare Tim, Vodafone o Wind[/size]
http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...6/pisanu.shtml